fbpx

Category: Finanza agevolata

Il settore tessile, della moda e degli accessori è al centro di una rivoluzione sostenibile e digitale, grazie all’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che promuove il “Credito di Imposta per la Transizione Ecologica e Digitale”.

Questo incentivo fiscale è stato creato per supportare le imprese italiane che desiderano modernizzare i loro processi produttivi e adottare tecnologie innovative, facilitando così la transizione verso modelli di business più sostenibili ed efficienti.

Il fondo di 15 milioni di euro è pensato per finanziare fino al 50% delle spese ammissibili sostenute dalle aziende, con un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario.
Questo incentivo si pone l’obiettivo di stimolare l’innovazione tecnologica e ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi, in linea con le esigenze sempre più stringenti di sostenibilità e digitalizzazione richieste dal mercato globale.

L’adozione di tecnologie legate alla digitalizzazione e alla sostenibilità non solo permette di ottimizzare le operazioni interne delle aziende, ma offre anche l’opportunità di rispondere in maniera efficace alle nuove esigenze dei consumatori, sempre più attenti all’impatto ambientale e all’innovazione. Con questo credito di imposta, il settore tessile italiano può fare un salto di qualità, riducendo il proprio impatto ecologico e accrescendo la propria competitività internazionale.

Requisiti e beneficiari del Credito di Imposta

Il credito di imposta è destinato alle piccole e medie imprese (PMI) che operano nel settore tessile, della moda e degli accessori, compresi anche i professionisti del settore. Per poter accedere a questa agevolazione, le aziende devono essere regolarmente costituite, iscritte al Registro delle Imprese e risultare operative. Inoltre, per beneficiare del credito di imposta, l’impresa deve aver approvato almeno due bilanci e adottato un sistema di contabilità ordinaria.

Anche i liberi professionisti possono usufruire di questo incentivo, a condizione che siano titolari di Partita IVA da almeno due anni. Questo aspetto amplia l’accesso all’agevolazione anche a chi opera in forma individuale, offrendo quindi un’opportunità di crescita anche a coloro che desiderano investire nella propria attività attraverso l’adozione di nuove tecnologie e pratiche sostenibili.

Le aziende beneficiarie possono accedere al credito di imposta a condizione che dimostrino di realizzare investimenti destinati alla transizione digitale e ecologica. Il processo di richiesta è semplice, ma richiede una documentazione adeguata per attestare la conformità degli investimenti effettuati ai criteri previsti dal programma. Un supporto dedicato, come quello offerto dai consulenti esperti in incentivi fiscali, può risultare fondamentale per facilitare l’accesso a tali agevolazioni​.

Investimenti e spese ammissibili per il Credito di Imposta

Le spese ammissibili per ottenere il credito di imposta riguardano una serie di investimenti volti a migliorare l’efficienza energetica, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità dei processi produttivi. Tra i principali ambiti di intervento agevolati rientrano:

  • Acquisto di impianti e attrezzature tecnologiche: sono finanziabili i beni strumentali necessari per migliorare la capacità produttiva e favorire la digitalizzazione delle imprese. Questo include macchinari avanzati, impianti e dispositivi che contribuiscono all’ottimizzazione dei processi e alla riduzione dell’impatto ambientale.

  • Tecnologie abilitanti e digitali: le aziende possono investire in tecnologie come il cloud computing, il machine learning, il big data e l’Internet of Things (IoT). Queste soluzioni permettono di ottimizzare l’uso dei dati, monitorare le performance aziendali in tempo reale e migliorare la gestione operativa, contribuendo alla transizione verso un modello di impresa più intelligente e sostenibile.

  • Sistemi e software per la sostenibilità: sono ammissibili anche le spese per l’acquisto di software e piattaforme che permettono il monitoraggio dei consumi energetici, delle emissioni e dell’energia prodotta e auto consumata. Questi strumenti digitali supportano la gestione sostenibile delle risorse e consentono all’azienda di ridurre significativamente l’impatto ambientale dei propri processi.

  • Certificazioni ambientali: le imprese che intendono ottenere certificazioni di sostenibilità, come il Life Cycle Assessment (LCA) o altre certificazioni legate alla riduzione dell’impatto ecologico, possono accedere al credito di imposta anche per le spese legate a queste procedure. Tale certificazione non solo aiuta le imprese a migliorare la propria immagine, ma consente anche di posizionarsi meglio in mercati sempre più attenti alla sostenibilità.

  • Formazione del personale: il credito di imposta copre anche le spese per la formazione dei dipendenti, in particolare per migliorare le competenze digitali e tecnologiche del personale. La formazione è cruciale per garantire una gestione efficace delle nuove tecnologie adottate e per promuovere una cultura aziendale orientata all’innovazione e alla sostenibilità.

Investire in queste aree non solo permette alle imprese di accedere a significativi incentivi fiscali, ma rappresenta un’occasione per rimanere competitivi in un mercato sempre più esigente. La transizione ecologica e digitale, infatti, non è solo una sfida, ma una grande opportunità di crescita per il settore tessile italiano

Se sei un imprenditore nel settore tessile, moda o accessori, ora è il momento di investire nel futuro della tua azienda.
Compila il seguente form:

Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form

Il “Credito di Imposta per la Transizione 5.0” è un incentivo fiscale previsto dal Piano Transizione 5.0, un’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Questo strumento mira a sostenere le imprese italiane nel loro percorso di trasformazione digitale e sostenibile, attraverso agevolazioni fiscali dedicate.

L’obiettivo principale è di favorire l’adozione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things (IoT), oltre a promuovere l’efficienza energetica e l’economia circolare.

Il credito di imposta permette alle aziende di recuperare una parte delle spese sostenute per investimenti in beni strumentali, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, e sostenibilità ambientale. Questo strumento è pensato per aiutare le imprese a restare competitive in un mercato globale sempre più orientato alla digitalizzazione e alla sostenibilità.

Chi può beneficiare del credito di imposta?

Possono beneficiare del credito di imposta le imprese di qualsiasi dimensione e settore che operano sul territorio italiano. Questo incentivo è particolarmente utile per le PMI (Piccole e Medie Imprese) che desiderano modernizzare le loro attività produttive e adottare tecnologie innovative. Inoltre, le imprese che investono in progetti di sostenibilità ambientale, come la riduzione delle emissioni o l’adozione di energie rinnovabili, possono accedere a benefici fiscali maggiorati.

Viene concesso a condizione che l’azienda dimostri una riduzione del consumo energetico di almeno il 3% per l’intero impianto produttivo o, alternativamente, di almeno il 5% per il processo specifico oggetto dell’investimento. Questa riduzione deve essere il risultato di investimenti in beni materiali e immateriali che supportano la transizione tecnologica e digitale delle imprese, come previsto dal modello “Industria 4.0”.

Per quanto riguarda l’applicazione della misura prevista dal Piano Transizione 5.0, sono inclusi tra i beni anche:

  • Software, sistemi, piattaforme o applicazioni intelligenti che permettono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o che introducono meccanismi di efficienza energetica attraverso la raccolta e l’analisi dei dati provenienti anche dalla sensoristica IoT (Energy Dashboarding);
  • Software per la gestione aziendale, purché acquistati insieme ai software, sistemi o piattaforme sopra menzionati.

Nell’ambito dei progetti di innovazione, sono agevolabili anche:

  • Beni materiali nuovi e strumentali all’attività d’impresa, destinati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo, con esclusione delle biomasse, inclusi impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta;
  • Spese per la formazione del personale relative alle competenze necessarie per la transizione dei processi produttivi, fino a un massimo del 10% degli investimenti nei beni strumentali e con un limite massimo di 300 mila euro.

Come accedere al credito di imposta?

Per accedere al credito di imposta, le imprese devono presentare una dichiarazione dei redditi in cui indicano gli investimenti effettuati nell’ambito del Piano Transizione 5.0. È importante che le spese siano documentate e conformi ai requisiti stabiliti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Inoltre, le imprese devono mantenere la documentazione relativa agli investimenti per almeno dieci anni, in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Questo strumento rappresenta un’opportunità importante per le imprese italiane di ridurre i costi degli investimenti strategici, facilitando al contempo il passaggio a un’economia più digitale e sostenibile.

Scarica il decreto ministeriale. 

Se vuoi presentare la tua domanda compila il seguente form, un nostro consulente ti contatterà entro 24 ore dalla richiesta:

Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form

La Regione Campania ha finalmente annunciato la seconda edizione del Fondo Regionale per la Crescita (FRC), con una dotazione finanziaria complessiva di circa 94 milioni di euro, destinata a sostenere le micro e piccole imprese e i liberi professionisti.

Questo fondo è un’opportunità unica per potenziare le attività economiche e incentivare l’innovazione e la digitalizzazione nel tessuto imprenditoriale campano.

La domanda potrà essere presentata dal 18 Settembre al 18 Ottobre 2024, mediante modalità telematica.

Obiettivi del Fondo Regionale per la crescita

L’obiettivo del FRC è di migliorare la competitività delle piccole realtà imprenditoriali campane attraverso il finanziamento di progetti che favoriscano l’innovazione, la digitalizzazione e l’adozione di tecnologie emergenti. Il fondo mira a coprire l’intero programma di spesa ammissibile mediante una combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero, incentivando così la crescita sostenibile delle imprese locali.

Chi può beneficiare del Fondo

Il FRC è destinato a piccole e medie imprese e liberi professionisti che operano in Campania. Per poter accedere alle agevolazioni, le imprese devono essere iscritte al Registro delle Imprese da almeno 12 mesi, mentre i liberi professionisti devono essere titolari di Partita IVA da almeno 12 mesi. Inoltre, è essenziale che dispongano di almeno un’unità locale operativa nella regione, dove verranno realizzati gli investimenti previsti.

Tipologie di investimenti agevolabili

Gli investimenti agevolabili tramite il FRC includono l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature, software e piattaforme digitali. Sono inoltre ammissibili spese per la riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, servizi per l’innovazione organizzativa e di marketing, e opere di impiantistica funzionali agli investimenti. Ogni progetto deve prevedere un programma di spesa compreso tra un minimo di 30.000 euro e un massimo di 150.000 euro.

Modalità di erogazione delle agevolazioni

Le agevolazioni vengono concesse sotto forma di strumento finanziario misto: il 50% delle spese ammissibili è coperto da un contributo a fondo perduto, mentre il restante 50% è finanziato tramite un prestito a tasso zero, con una durata di 5 anni e un periodo di differimento di 6 mesi. Questo approccio garantisce una copertura completa delle spese, facilitando l’accesso ai fondi e l’implementazione dei progetti.

Procedure di presentazione della domanda

Le domande per accedere al FRC devono essere presentate esclusivamente in modalità telematica, dalle ore 12:00 del 18 settembre 2024 fino alle ore 12:00 del 18 ottobre 2024. È richiesto il pagamento di un’imposta di bollo, che deve essere effettuato tramite intermediari convenzionati con l’Agenzia delle Entrate. È fondamentale prepararsi per tempo, raccogliendo tutta la documentazione necessaria per evitare esclusioni.

Criteri di valutazione e premialità

Le domande di agevolazione saranno valutate mediante una procedura a graduatoria, basata su criteri di valutazione e premialità. Il punteggio massimo attribuibile è di 100 punti, suddivisi tra criteri di valutazione (fino a 85 punti) e criteri di premialità (fino a 15 punti). Per essere considerate ammissibili, le domande devono ottenere almeno 50 punti dai criteri di valutazione. Le agevolazioni saranno erogate su un conto corrente vincolato, a seguito della verifica della documentazione presentata.

Il Fondo Regionale per la Crescita rappresenta una straordinaria opportunità per le imprese e i professionisti campani di accedere a risorse finanziarie cruciali per la crescita e l’innovazione. Investire in digitalizzazione, sicurezza e sostenibilità è fondamentale per rimanere competitivi in un mercato sempre più globalizzato e tecnologico. Non perdete l’opportunità di partecipare a questo bando e sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dalla Regione Campania.

Scarica il documento ufficiale pubblicato su B.U.R.C. Regione Campania.

Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form

Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form

La Regione Campania ha lanciato un nuovo incentivo per sostenere la crescita economica delle imprese e dei professionisti locali.

Questo programma, chiamato “Fondo Regionale per la Crescita Campania 2024”, offre un sostegno finanziario mirato a favorire lo sviluppo e la competitività delle attività produttive nella regione.

Obiettivi del Fondo Regionale per la crescita

Il Fondo Regionale per la Crescita Campania 2024 è stato creato con l’intento di stimolare l’economia locale attraverso investimenti strategici in vari settori. Il programma mira a supportare l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione delle imprese, promuovendo l’adozione di pratiche sostenibili e ecologicamente responsabili. Inoltre, il fondo è destinato a favorire l’espansione delle attività produttive e l’ingresso in nuovi mercati, migliorando l’accesso al credito per le piccole e medie imprese (PMI) e i professionisti. Questo incentivo rappresenta un passo significativo per rafforzare il tessuto economico della Campania, offrendo opportunità di crescita e sviluppo a chi desidera investire nel futuro della propria attività.

Beneficiari dell’incentivo

Il Fondo Regionale per la Crescita Campania 2024 è rivolto a una vasta gamma di soggetti economici. Tra i principali beneficiari troviamo le piccole e medie imprese (PMI) operanti in diversi settori produttivi, che possono trovare in questo fondo un alleato prezioso per sostenere progetti di innovazione e crescita. Inoltre, il fondo è destinato ai professionisti e agli studi professionali che necessitano di supporto per progetti di sviluppo, nonché alle start-up innovative che cercano finanziamenti per crescere e consolidarsi nel mercato. Questo ampio spettro di beneficiari garantisce che il fondo possa avere un impatto positivo su diverse realtà economiche, contribuendo a creare un ambiente favorevole all’innovazione e alla competitività.
  • Piccole e microimprese iscritte al Registro delle Imprese da almeno 12 mesi
  • Liberi professionisti titolari di Partita IVA da almeno 12 mesi
Le agevolazioni sono concesse, a copertura del 100% del programma di spesa ammissibile e ripartite:
  • 50% delle spese ammissibili, a titolo di contributo a fondo perduto
  • 50% delle spese ammissibili, a titolo di finanziamento a tasso zero

Tipologie di interventi finanziabili

Le imprese e i professionisti possono utilizzare i fondi per diverse tipologie di interventi, mirati a potenziare le loro attività e migliorare la competitività. Tra gli interventi finanziabili rientrano l’acquisto di attrezzature e macchinari avanzati, che permettono di migliorare l’efficienza produttiva e la qualità dei prodotti o servizi offerti. Inoltre, sono previsti investimenti in progetti di ricerca e sviluppo, fondamentali per mantenere l’innovazione e rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione. Anche gli interventi di riqualificazione energetica e sostenibilità ambientale sono supportati, promuovendo pratiche aziendali più ecologiche e responsabili. La digitalizzazione dei processi aziendali e l’adozione di nuove tecnologie rappresentano un altro ambito chiave, essenziale per modernizzare le imprese e renderle più agili e competitive. Infine, il fondo può essere utilizzato per l’espansione delle strutture produttive e il miglioramento delle infrastrutture, facilitando così la crescita e l’accesso a nuovi mercati. In sostanza sono ammissibili tre tipologie di interventi:
  • Digitalizzazione e Industria 4.0 – investimenti materiali e immateriali a sostegno dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione produttiva per la transizione 4.0;
  • Sicurezza e sostenibilità sociale e ambientale – investimenti finalizzati ad accrescere la performance ambientale e sociale dell’impresa garantendo la salute e la sicurezza degli operatori;
  • Nuovi modelli organizzativi – investimenti per la riorganizzazione dei processi aziendali attraverso l’introduzione di nuove soluzioni gestionali, di impianti e attrezzature volti a aumentare la produttività e la performance economica complessiva.

Modalità di accesso ai fondi

Per accedere ai finanziamenti del Fondo Regionale per la Crescita Campania 2024, le imprese e i professionisti devono presentare una domanda dettagliata, comprensiva di un progetto di investimento chiaro e ben definito. La valutazione delle domande si baserà su criteri di merito, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’innovazione dei progetti proposti. È fondamentale che il progetto presenti un piano ben strutturato, in grado di dimostrare come l’investimento possa contribuire alla crescita e alla competitività dell’attività. Inoltre, è importante assicurarsi che tutti i requisiti richiesti siano soddisfatti, per aumentare le probabilità di approvazione della domanda e ottenere il finanziamento necessario.

Tempi di realizzazione

Una volta approvato, il progetto deve essere avviato entro un periodo determinato e completato nei tempi stabiliti per poter beneficiare dell’intero contributo. È quindi essenziale rispettare le scadenze e pianificare attentamente le fasi di realizzazione del progetto, per garantire che tutti gli interventi siano completati nei tempi previsti.                
Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form

Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form

Il FRI-Tur è un incentivo mirato a migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive italiane, con un’attenzione particolare alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale.

Previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Misura M1C3, investimento 4.2.5, il FRI-Tur è gestito da Invitalia e promosso dal Ministero per il Turismo. Con una dotazione di 700 milioni di euro per gli anni 2024-2025, di cui 100 milioni destinati al contributo diretto alla spesa e circa 600 milioni per il finanziamento agevolato, questo incentivo rappresenta una grande opportunità per le imprese del settore turistico.

 

Qual è l’obiettivo di FRI-Tur?

L’obiettivo principale del FRI-Tur è migliorare la competitività delle strutture ricettive attraverso interventi di riqualificazione energetica, digitalizzazione e sostenibilità ambientale. Il programma mira a incentivare investimenti medio-grandi, compresi tra 500.000 e 10 milioni di euro, da realizzare entro il 31 dicembre. Una quota del 40% delle risorse è riservata alle Regioni del Mezzogiorno, mentre il 50% delle risorse è destinato a interventi di riqualificazione energetica.

Per accedere al FRI-Tur, il programma di investimento deve includere almeno uno dei seguenti interventi:

  • Riqualificazione energetica e antisismica.
  • Eliminazione delle barriere architettoniche.
  • Realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature per attività termali.
  • Digitalizzazione delle strutture.
  • Acquisto o rinnovo di arredi.
  • Interventi edilizi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia o installazione di manufatti leggeri.

Chi può usufruirne?

I beneficiari del FRI-Tur includono:

  • Imprese alberghiere.
  • Imprese che esercitano attività agrituristica.
  • Imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta.
  • Imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, inclusi stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici, acquatici e faunistici.

I beneficiari devono gestire l’attività ricettiva o di servizio turistico in immobili o aree di proprietà di terzi o essere proprietari degli immobili oggetto di intervento.

Devono avere una stabile organizzazione d’impresa nel territorio nazionale, essere in regola con la normativa edilizia, urbanistica, del lavoro e della salvaguardia ambientale, e avere una positiva valutazione del merito di credito da parte di una banca finanziatrice.

Chi non può usufruirne?

Sono escluse dal FRI-Tur le attività connesse ai combustibili fossili, quelle nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra superiori ai parametri di riferimento, le attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico, nonché le attività che comportano lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti con possibili danni ambientali.

I programmi di investimento devono essere organici e funzionali all’attività esercitata dall’impresa proponente, avviati successivamente alla presentazione della domanda di incentivo e realizzati in unità locali ubicate sul territorio nazionale. Le spese ammissibili devono essere comprese tra 500.000 e 10.000.000 di euro, escluse le norme di legge obbligatorie.

 

Condizioni per l’accesso al finanziamento

Gli incentivi del FRI-Tur sono articolati in un contributo a fondo perduto fino al 35% dei costi e delle spese ammissibili e in un finanziamento agevolato del 65%, concesso al tasso fisso dello 0,50% per una durata compresa tra 4 e 15 anni. Il finanziamento agevolato è associato a un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata.

Procedure per la presentazione della domanda

Le imprese devono presentare domanda di incentivo con allegata tutta la documentazione richiesta, inclusa una positiva valutazione del merito di credito da parte di una banca finanziatrice. Gli incentivi sono concessi nel rispetto dei limiti previsti dal Regolamento UE 651/2014 e sono erogati sulla base di stati di avanzamento lavori presentati dalla beneficiaria.

Il FRI-Tur rappresenta un’opportunità unica per le imprese del settore turistico di migliorare la propria offerta ricettiva e di contribuire alla sostenibilità ambientale e alla digitalizzazione del settore. Con una dotazione finanziaria significativa e un’ampia gamma di interventi ammissibili, il FRI-Tur è un incentivo chiave per il rilancio del turismo in Italia. Le imprese interessate sono invitate a presentare domanda entro i termini previsti per beneficiare di questi importanti incentivi.

Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form

Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form

La finanza agevolata rappresenta un’opportunità significativa per le imprese che intendono investire e crescere.

  

Il Credito di Imposta ZES Unica 2024 rappresenta una delle iniziative più significative per favorire la crescita economica nelle Zone Economiche Speciali (ZES) italiane:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Molise
  • Puglia
  • Sardegna
  • Sicilia

Questo strumento è destinato a incentivare gli investimenti produttivi nelle aree meno sviluppate del paese, offrendo alle imprese un’opportunità di crescita e modernizzazione attraverso benefici fiscali rilevanti.


Beneficiari e settori esclusi

Le imprese di qualsiasi dimensione possono beneficiare degli incentivi di finanza agevolata, con alcune eccezioni. I settori esclusi includono trasporti (ad eccezione del magazzinaggio e del supporto ai trasporti), siderurgico, carbonifero, della lignite, energia e infrastrutture energetiche, banda larga, creditizio, finanziario e assicurativo. Questo approccio mirato assicura che gli incentivi siano destinati a settori con un potenziale di crescita significativo e che non siano già eccessivamente regolamentati o sovvenzionati.

Le aliquote previste dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 sono diversificate per regione:

Piccole Imprese
Abruzzo – 35%
Basilicata, Molise, Sardegna – 50%
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia – 60%
Puglia (area Taranto) – 70%
Sardegna (area transizione giusta – Sulcis) – 60%

Medie Imprese:
Abruzzo – 25%
Basilicata, Molise, Sardegna – 40%
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia – 50%
Puglia (area Taranto) – 60%
Sardegna (area transizione giusta – Sulcis) – 50%

Grandi Imprese:
Abruzzo – 15%
Basilicata, Molise, Sardegna – 30%
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia – 40%
Puglia (area Taranto) – 50%
Sardegna (area transizione giusta – Sulcis) – 40%


Investimenti ammissibili e tipologie di progetti 

Gli investimenti ammissibili per beneficiare del Credito di Imposta ZES Unica 2024 devono far parte di un progetto di investimento iniziale. Le tipologie di investimenti agevolabili includono:

  • Realizzazione di un nuovo stabilimento.
  • Ampliamento di uno stabilimento esistente o della relativa capacità produttiva.
  • Diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente.
  • Trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

Gli investimenti devono essere compresi tra 200 mila e 100 milioni di euro. Questo intervallo garantisce che sia le piccole che le grandi imprese possano accedere ai benefici, stimolando una vasta gamma di iniziative produttive.


Tipologie di investimenti ammissibili 

Il credito d’imposta copre diverse tipologie di spese, tra cui:

  • Acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o di nuova creazione. Questi acquisti possono avvenire anche tramite contratti di locazione finanziaria.
  • Acquisto di terreni.
  • Acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Tuttavia, il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento.
     

Acquisto di terreni e immobili strumentali 

Gli investimenti possono anche includere l’acquisto di terreni e immobili strumentali. Tuttavia, il valore di terreni e immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento. Questa misura garantisce che una parte significativa degli investimenti sia destinata a migliorare direttamente la capacità produttiva.


Dettagli del credito d’imposta Zes 

Il credito d’imposta Zes si applica agli investimenti in beni strumentali nuovi. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni è considerato ammissibile, escludendo le spese di manutenzione. Le imprese beneficiarie devono mantenere l’attività nelle aree di realizzo dell’investimento per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento.


Requisiti e termini per l’accesso agli incentivi 

Per accedere agli incentivi, le imprese devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, tra il 12 giugno e il 12 luglio 2024, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle previste fino al 15 novembre 2024. Le imprese che hanno realizzato investimenti inferiori a quelli indicati devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, tra il 3 febbraio 2025 e il 14 marzo 2025, l’ammontare effettivo degli investimenti realizzati e il relativo credito d’imposta maturato.


Cumulabilità del credito d’imposta 

Il credito d’imposta è cumulabile, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, con altre misure agevolative, ma non con il credito d’imposta Transizione 5.0. Questo aspetto è cruciale per le imprese che intendono massimizzare i benefici fiscali derivanti dagli investimenti.


Documentazione richiesta per la domanda 

Le imprese devono preparare una serie di documenti per accedere ai benefici, tra cui la partita IVA della società richiedente, fatture per le spese già sostenute, relativi pagamenti, preventivi per le spese ancora da sostenere e conferma che saranno effettuate entro il 15 novembre 2024. Inoltre, è necessaria la comunicazione rispetto ai benefici di cui hanno goduto i beni già acquisiti.

Certificazioni e stime dei costi
Le imprese devono fornire una certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti, una stima dei costi di ristrutturazione o un computo metrico dei lavori, e la visura catastale dell’immobile. Anche se non necessaria nella fase iniziale, la certificazione sarà richiesta per la successiva fruizione del credito.

La finanza agevolata rappresenta un’opportunità preziosa per le imprese che desiderano investire nella crescita e nella modernizzazione. Con la giusta preparazione e comprensione delle normative, le aziende possono accedere a questi incentivi e sfruttarli per migliorare la loro competitività.

Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form

Vuoi presentare la tua domanda?
Richiedi una consulenza compilando il form