Il 24 Aprile 2012 Google, il colosso californiano, lancia Google Drive, sistema gratuito di archiviazione online, con 5 GB di spazio disponibile.
Il nuovo sistema di cloud lanciato da Google invece dell’atteso entusiasmo ha suscitato subito le polemiche degli utenti, in particolare riguardo le norme di utilizzo e la possibilità che Google possa intromettersi nei documenti degli utenti.
Ispirato al diffusissimo Dropbox, il servizio Google Drive permette l’archiviazione online di documenti, musica, video e file oltre all’integrazione con Google documenti ma confrontando le condizioni d’uso con quelle del servizio concorrente Dropbox, le differenze sono evidenti.
Nelle condizioni di utilizzo di Dropbox è infatti esplicitamente esclusa la possibilità che il materiale sia utilizzato o condiviso con altri, eccezione fatta per l’ipotesi di una richiesta da parte delle forze dell’ordine o della magistratura, per Google Drive invece le clausole relative alla gestione dei contenuti prevedono una licenza che permette a Google di accedere a qualsiasi contenuto caricato dagli utenti.
Sembra quindi che Big G. voglia comunicare agli utenti che scegliendo di caricare un file o documento sui server Google, si accetta anche che questo file o documento possa essere utilizzato per i servizi che Mountain View trova interessanti.